Newsuna paziente sdraiata a fianco il medico ortodontista mostra un display con una panoramica della bocca

In questo approfondimento vorrei dedicare attenzione alla materia ortodontica per parlare dell’importanza della contenzione nelle terapie ortodontiche.

Contenzione: cosa significa? Le azioni per consolidare i risultati della terapia ortodontica

Incominciamo con dare una definizione di contenzione in ortodonzia: si tratta di una serie di procedure che vengono messe in opera alla fine della terapia ortodontica attiva che hanno lo scopo di mantenere il risultato terapeutico ottenuto e soprattutto di adattarsi al fisiologico percorso di crescita del paziente negli anni successivi alla cura.

La tendenza del risultato ortodontico a regredire

È infatti risaputo che il risultato ottenuto con un percorso ortodontico presenti l’indesiderata tendenza a peggiorare nel tempo ritornando in qualche modo a presentare delle irregolarità, se vogliamo non severe al pari dell’inizio cura, ma che comunque possono pregiudicare il risultato ottenuto e ovviamente la soddisfazione del paziente.

Recidiva ortodontica: come limitare gli effetti indesiderati

Purtroppo non tutte le malocclusioni sono uguali e soprattutto alcune presentano maggiore tendenza a ritornare al difetto iniziale una volta ultimata la cura ortodontica.

Questa tendenza viene definita come recidiva ortodontica e lo scopo della contenzione è proprio quello di limitare il più possibile gli effetti indesiderati di questa recidiva, sia che si parli di un paziente in fase di crescita sia di un paziente adulto.

 

Gli strumenti per la contenzione in ortodonzia

Fin dagli albori della moderna ortondonzia sono stati studiati numerosi tipi di apparecchiature di mantenimento per garantire al singolo paziente il percorso di contenzione che più si addice alla tipologia di malocclusione trattata.

Possiamo però dire che ad oggi esistono delle tipologie di contenzione che sono sicuramente preferite per una serie di motivi pratici e di efficacia nel mantenimento del risultato.

Il filo metallico per l’arcata dentale inferiore

Tra queste ricordiamo certamente il filo metallico che viene incollato con materiali compositi nel versante interno dei sei elementi anteriori (da canino a canino).

È ad oggi la forma di mantenimento preferita all’arcata inferiore perché ben si adatta alla zona adiacente alla lingua e richiede solamente maggiore attenzione dal punto di vista igienico proteggendo però dal rischio di disallineamento nel settore più estetico dell’arcata inferiore.

Le soluzioni rimovibili per l’arcata superiore

Questo tipo di mantenimento non è però allo stesso tempo il sistema preferito all’arcata superiore perché la sua posizione sul versante del palato lo rende suscettibile alle forze masticatorie ed occlusali con l’arcata inferiore, rendendolo maggiormente soggetto a distacchi e rotture accidentali.

All’arcata superiore sono abitualmente preferite delle soluzioni rimovibili che richiedono però una forte collaborazione dal parte del paziente per mantenere l’efficacia che ci si aspetta da un percorso di contenzione ortondontica.

 

 

Stiamo parlando nello specifico delle mascherine termostampate trasparenti che vengono solitamente indossate nelle ore notturne per un periodo che va dai 18 mesi ai due anni dopo la fase attiva di terapia ortodontica e delle placche palatali rimovibili

Fondamentale l’informazione al paziente sulla contenzione

Inutile dire quanto sia fondamentale la spiegazione di queste informazioni con ogni paziente al termine del percorso di cura ortodontica attiva, magari condividendo la decisione in merito alla tipologia dell’apparecchiatura di contenzione da scegliere ma rimarcando sempre l’importanza di una collaborazione impeccabile per allontanare il più possibile lo spettro della recidiva ortodontica.

 

 

Dott. Paolo Andrea Fornaciari