La Evidence Based Medicine (EBM), ovvero “medicina basata sulle prove di efficacia”, è diventata centrale anche nell’ambito dell’ortodonzia moderna. Questo approccio assicura che ogni trattamento ortodontico sia basato su dati scientifici di alta qualità, migliorando i risultati per chi desidera un sorriso sano e allineato.
Che cos’è la Evidence Based Medicine in ortodonzia?
Nella pratica ortodontica, la EBM rappresenta l’applicazione consapevole delle migliori evidenze scientifiche per decidere il miglior percorso di cura per il paziente. Significa che ogni intervento ortodontico, dagli apparecchi fissi a quelli invisibili, è scelto sulla base di studi clinici rigorosi. In questo modo, le raccomandazioni del dentista non sono mai basate solo sulla sua esperienza e formazione accademica, ma sono basate anche sui più recenti e aggiornati esiti della ricerca tenendo conto delle specifiche esigenze del paziente
I tre principi fondamentali della Evidence Based Medicine per l’ortodonzia
La medicina basata sulle evidenze in ortodonzia si fonda su tre pilastri principali.
- Evidenze cliniche di efficacia: i risultati di ricerche e studi che dimostrano l’efficacia dei trattamenti ortodontici, come apparecchi fissi e allineatori trasparenti.
- Esperienza del dentista ortodontista: la capacità del professionista di scegliere, interpretare e adattare i dati clinici al singolo paziente, tenendo conto della complessità del caso.
- Valori, preferenze e storia del paziente: rispetto per le esigenze estetiche e funzionali del paziente, che contribuisce attivamente alle scelte sul trattamento ortodontico.
Questa integrazione assicura che il percorso ortodontico sia sempre personalizzato e mirato al miglior risultato possibile per il paziente.
Il ruolo dell’ortodontista e del paziente nella Evidence Based Medicine
Nella EBM applicata all’ortodonzia, l’ortodontista non si limita a seguire una procedura standard, ma seleziona il miglior trattamento ortodontico per ciascun paziente, basandosi su studi scientifici e sulla propria esperienza. Ogni sorriso è unico, e l’ortodontista valuta attentamente le specificità di ciascun caso. Anche il paziente ha un ruolo attivo, partecipando al processo decisionale e condividendo obiettivi e aspettative, creando così una vera alleanza terapeutica.
Un esempio pratico: l’apparecchio ortodontico per un bambino
Un esempio concreto di Evidence Based Medicine in ortodonzia riguarda l’uso dell’apparecchio per i bambini. Nell’approccio tradizionale, spesso si tende a mettere l’apparecchio molto presto, anche in bambini piccoli con denti decidui, basandosi principalmente sull’idea che “prima si inizia, meglio è”. Tuttavia, diversi studi basati su evidenze cliniche hanno dimostrato che anticipare troppo il trattamento ortodontico può non sempre essere necessario, e in alcuni casi può portare a trattamenti prolungati e persino a risultati meno efficaci.
Con l’approccio EBM, invece, l’ortodontista valuta quando è davvero il momento giusto per l’apparecchio, considerando:
- studi sullo sviluppo dentale che suggeriscono il periodo migliore per intervenire;
- caratteristiche specifiche del bambino, come la presenza di determinati problemi dentali o scheletrici che giustificano o meno un trattamento precoce;
- preferenze e comprensione dei genitori, i quali vengono coinvolti nelle decisioni e informati sui vantaggi e i rischi di un intervento anticipato.
In questo modo, l’ortodontista può decidere di rimandare il trattamento fino a quando non sarà davvero necessario, evitando l’uso di apparecchi in bambini troppo piccoli e posticipando l’intervento a quando si potrà ottenere il massimo beneficio con il minimo disagio per il paziente.
3 domande da fare al proprio dentista secondo la Evidence Based Medicine
Ecco tre domande che possono aiutare un paziente a capire se il proprio medico dentista applica la medicina basata sulle evidenze:
- “Quali studi scientifici supportano il trattamento che mi sta consigliando?”
Questa domanda permette di capire se il dentista basa le sue scelte su ricerche aggiornate o su evidenze specifiche per la situazione ortodontica del paziente. - “Come ha personalizzato questo trattamento per il mio caso specifico?”
L’EBM prevede che il trattamento sia su misura per ogni paziente. Chiedendo questo, si comprende se l’ortodontista sta prendendo in considerazione le esigenze individuali e le caratteristiche personali, o se segue una procedura standard. - “Come posso partecipare attivamente alle decisioni sul mio trattamento?”
Una delle basi della EBM è la collaborazione medico-paziente. Chiedere di partecipare attivamente permette di vedere se il dentista è disposto a spiegare, discutere e trovare soluzioni che tengano conto delle preferenze del paziente.
Ricapitolando: quali sono i vantaggi della Evidence Based Medicine in ortodonzia?
Adottare l’approccio della medicina basata sulle evidenze in ortodonzia offre molti vantaggi.
- Trattamenti ortodontici efficaci e personalizzati: il paziente riceve cure su misura, dai dispositivi invisibili a quelli tradizionali, riducendo i rischi di trattamenti non ottimali.
- Maggiore consapevolezza e coinvolgimento: il paziente è informato e partecipa al piano di cura, migliorando l’aderenza alle indicazioni ortodontiche.
- Ottimizzazione dei costi e dei tempi: ogni fase del trattamento ortodontico è supportata da dati concreti, evitando passaggi superflui e garantendo il miglior risultato nel minor tempo possibile.
La Evidence Based Medicine in ortodonzia rappresenta quindi una garanzia di qualità e sicurezza per i pazienti, offrendo un percorso di cura che unisce evidenze scientifiche, competenza professionale e piena partecipazione del paziente per un sorriso sano e allineato.