NewsRagazza cerca informazioni per terapie ortodontiche

In questo periodo storico, molto spesso i social vengono individuati da molte persone come una fonte accurata e affidabile, anche per quanto riguarda tematiche specialistiche e di carattere scientifico.

Siamo testimoni dei danni che tale atteggiamento, se non alimentato da un certo grado di conoscenza e attenzione, può comportare, e un aspetto coinvolto in questo flusso di informazioni imprecise e svianti è anche quello legato ai trattamenti ortodontici.

Dal punto di vista del marketing i social media sono uno strumento molto efficace, e come tali possono influenzare le scelte ortodontiche e terapeutiche. Molti professionisti, e un numero ben più alto di pazienti, sono attivi rilasciando migliaia indicazioni e commenti, arrivando fino ad affermazioni cliniche e scientifiche non sempre esatte e fondate.

Lo studio inglese sulle false informazioni

Un team di Londra ha condotto un interessante studio su una serie di post social pubblicati nel 2021, su temi ortodontici quali la correzione delle malocclusioni di classe II, brackets autoleganti, allineatori trasparenti, ortodonzia miofunzionale.
I post analizzati provenivano da account ortodontici o di marketing.

I ricercatori hanno classificato l’accuratezza delle affermazioni rispetto alle migliori prove (revisioni sistematiche o giudizio di esperti se le prove scientifiche non erano disponibili).

Hanno identificato 472 affermazioni pubblicate delle quali il 60% poteva essere giudicato come falso. Solo l’1,7% era oggettivamente vero.

La maggior parte delle affermazioni relative a sei prodotti ortodontici commerciali riguardavano la durata del trattamento: meno del 2% di queste affermazioni è risultato veritiero.

Annunci fuorvianti che sviliscono i professionisti seri

“Si è trattato di uno studio portato avanti su basi serie – afferma il dottor Paolo Andrea Fornaciari – che rispecchia una situazione piuttosto preoccupante, che non riguarda solo l’Inghilterra.

Proporsi tramite i canali social dovrebbe richiedere ai professionisti del settore un surplus di attenzione e cautele: non è corretto cercare di suscitare l’interesse di potenziali clienti sulla base di annunci fuorvianti e promesse di soluzioni immediate.

O anche di costi estremamente ridotti, per terapie che però non raggiungeranno i risultati attesi, risultando di fatto anche uno spreco economico.

La terapia ortodontica parte dal dialogo tra specialista e paziente

Ogni terapia ortodontica è un percorso che deve vedere specialista e paziente in dialogo diretto e continuo, e sempre su basi molto franche, specialmente su possibili disagi ai quali si può andare incontro a seconda delle terapie intraprese, sui tempi di trattamento che non sempre possono essere rapidi.

La stessa Associazione Italiana Specialisti in Ortodonzia (ASIO) nei mesi scorsi si è rivolta al Garante della Concorrenza e del Mercato, chiedendo di esprimersi su una campagna pubblicitaria che prometteva “Denti allineati in solo 4-9 mesi”, segnalando quella che potrebbe essere una violazione della comunicazione etica e deontologica.

La promessa di “un sorriso perfetto” in pochi mesi è in contrasto con le attuali evidenze scientifiche. La durata di ogni trattamento dipende da molti fattori: dal grado di malocclusione, alla terapia scelta, e ovviamente alla predisposizione di ogni paziente.

Avviare un percorso di terapia ortodontica serio presuppone, appunto, serietà: una visita accurata, una presa di coscienza delle problematiche che sono diverse per ogni paziente, un’analisi delle soluzioni disponibili, piena trasparenza su tempi e costi del trattamento e delle successive eventuali fasi di contenzione, ovvero il mantenimento dei risultati raggiunti”.